mercoledì 29 dicembre 2010

Inquinamento ambientale: dalla Francia un aiuto viene fornito dalle piante

La lotta contro l'inquinamento in Francia può trarre benefici dall'aiuto di alcune piante.
Si tratta di quello che viene ormai definita fitodecontaminazione, di cui abbiamo già parlato nel precedente post:  Arrivano le piante mangia-metalli. Come risanare, con la coltivazione di piante, i terreni inquinati da metalli pesanti a causa delle attività umane.


Tale tecnica consiste nell’utilizzare alcune piante e i diversi microrganismi presenti nelle loro radici per togliere dalle acque di scarico e dai terreni che si trovano presso le zone industriali le sostanze nocive responsabili dell’inquinamento ambientale e dei danni ambientali da esso provocati.
La soluzione è stata adottata con successo sia dai piccoli centri che da grandi città, insieme alle opportunità offerte dai consueti depuratori.


Tutto dipende dal tipo di impatto ambientale che riusciamo a mettere in atto. È vero che l’impatto ambientale può essere ridotto accumulando di meno, in vista di un consumo ecocompatibile. Ma non basta solo questo. A volte per portare beneficio contro gli effetti dell’inquinamento si può ricorrere a metodi alternativi, come appunto il fitorimedio. Quest’ultimo è riuscito a determinare una qualità migliore dell’acqua e una trasformazione del paesaggio all’insegna della natura. In certi casi l’acqua è addirittura diventata balneabile e sono stati messi a punto giardini, con i quali è stato possibile nascondere alla vista le fabbriche.



Naturalmente bisognerebbe tenere presente che il metodo ha anche dei limiti. Per essere applicato occorrono dei terreni spaziosi e i vantaggi riscontrabili richiedono la messa in atto di un percorso più lungo nel tempo rispetto a quello garantito dalla depurazione chimica. Tuttavia l’aiuto messo a disposizione dalle piante contro l’inquinamento delle acque e del suolo non è affatto da sottovalutare, se si vuole rientrare nella classifica dei Paesi più ecologici in fatto di sostenibilità ambientale.


Fonte: Ansa

martedì 21 dicembre 2010

Frutta e verdura: un mix utile per combattere anche l’artrosi

Per una alimentazione equilibrata non possiamo dimenticarci di aggiungere frutta e verdura, compresi aglio e cipolla. Fanno molto bene alla salute, migliorando la bellezza della pelle, regolando la pressione e il colesterolo e proteggendo le articolazioni dai danni del tempo.

Lo ha scoperto Frances Williams, epidemiologa del King’s College di Londra, che ha analizzato gli effetti di queste verdure su coppie di gemelli sani di oltre 60 anni. Durante l’indagine i medici hanno tenuto conto dell’età, dell’indice di massa corporea e del livello di attività fisica, tutti elementi che potevano «falsare» il risultato.

La cosa certa, su cui dovremmo riflettere e fare nostra in previsione anche di una vecchiaia serena, e che chi d’abitudine mangia molta frutta e verdura vede ridursi in maniera significativa il rischio di artrosi dell’anca. I cibi che danno maggiore risultato sono i frutti, tutti tranne gli agrumi, e alcune verdure, in particolar modo aglio, cipolle e scalogni.

Per giungere a questa tesi, i ricercatori hanno analizzato in vitro gli effetti di un composto derivato dall’aglio, il diallil-disulfide. Questa sostanza sembra capace di azzerare l’espressione, indotta dalle citochine infiammatorie, delle metalloproteinasi della matrice extracellulare, enzimi che in caso di artrosi hanno un ruolo chiave nell’alterazione e nella distruzione delle articolazioni.

Ovviamente per essere più sicuri e applicare questa scoperta alla medicina ci vogliono altre indagini. Intanto però non fate una dieta selezionata volta ad escludere alcuni cibi piuttosto che altri. E poi mi raccomando non fate mai mancare tanta frutta e verdura.


Arrivano le piante mangia-metalli. Come risanare, con la coltivazione di piante, i terreni inquinati da metalli pesanti a causa delle attività umane.

Recenti studi hanno dimostrato l'efficacia della fitodecontaminazione, mediante cui, girasoli, mais e brassica possono essere impiegati come sistemi di disinquinamento.

"Elevate concentrazioni di metalli in forma diffusa e parcellizzata quali polveri, microparticelle presenti nell'aria, nel suolo e nelle acque", spiega Franco Gambale, direttore dell'Istituto di biofisica (Ibf) del Cnr di Genova, "possono avere gravi conseguenze sulla salute umana e tra i metalli pesanti il piombo è l'elemento più diffuso. Le tecniche utilizzate fino a oggi, con elementi chimici, hanno limiti oggettivi sia per i costi di bonifica delle aree interessate, sia per gli effetti successivi al trattamento: perdita della fertilità e altre gravi alterazioni di natura chimica, fisica e biologica, tali che le aree inquinate rimangono inutilizzate per decine di anni".

La fitodecontaminazione, al contrario, è un processo di purificazione naturale, in quanto, continua il direttore dell'Ibf-Cnr "sfrutta la capacità delle piante di assorbire elementi e composti dal suolo per poi concentrarli nelle parti mietibili (fusto e foglie). Le piante in questione, se opportunamente trattate con sostanze dette chelanti, che servono a rendere estraibili i metalli inquinanti, funzionano come pompe che operano a energia solare, in grado di assorbire dall'acqua e dal terreno non solo i sali minerali necessari per la propria sussistenza, ma anche elementi tossici minerali e/o organici".
 
Espletata la loro funzione, le piante vengono raccolte e incenerite a bassa temperatura, in modo da evitare la reimmissione degli agenti inquinanti nell'atmosfera e da restituire all'uomo, e alle sue attività, suoli prima perduti.

Ma i benefici non si limitano a questo. "La biomassa ottenuta", prosegue Gambale, "può essere utilizzata per generare gas da impiegare per la produzione di energia e i residui minerali possono essere riciclati o inglobati, per esempio, in matrici cementizie. Le ceneri possono infine essere smaltite in discariche attrezzate a costi di gran lunga inferiori rispetto a quelli necessari per lo smaltimento del suolo, in considerazione del minor volume del materiale contaminato".

Alcuni anni fa, nel comune di Arcola, in provincia di La Spezia, su un terreno contaminato da piombo adiacente a uno stabilimento industriale, è stata effettuata una prima sperimentazione di bonifica con la tecnica della fitodecontaminazione. L'esperimento faceva parte del progetto ‘PhyLeS', coordinato dal Cnr. I risultati ottenuti sono stati incoraggianti, mostrando l'efficacia del sistema, che può essere utilizzato anche in presenza di altri inquinamento da piombo, quanto di elementi come il cadmio.

"Con alcuni accorgimenti derivati dai risultati della sperimentazione - conclude Gambale - riteniamo sia possibile un miglioramento della metodica che potrebbe consentire di ridurre il tempo di decontaminazione a circa 20 anni. Un risultato apprezzabile se si considera che gli approcci chimico-fisici tradizionali sono certamente più veloci, ma costosi e per nulla ecosostenibili".

Scritto da: Emanuele Grimaldi
Fonte: cnr

venerdì 17 dicembre 2010

Giardinaggio: consigli su come ricavare dagli scarti casalinghi un concime naturale per il giardino

Un giardino dà grandi soddisfazioni ma comporta anche fatiche e problemi; uno di questi è rappresentato dallo smaltimento dei materiali che eliminiamo dal giardino, come erbacce, arbusti, foglie ed altro.

 Di fronte a questo problema ci sono tre alternative:

Caricarsi sulle spalle, o preferibilmente su un furgoncino se lo si possiede, sacchi pieni di scorie in genere di un certo peso e ingombro. Soluzione che, oltre alla fatica che verosimilmente comporta, richiede anche la diposnibilità di un luogo dove abbandonare il tutto.

Oppure si può creare un piccolo sito di compostaggio domestico, che in giardino è abbastanza semplice da realizzare e non comporta il pericolo di cattivi odori o animali sgraditi nel caso non sia fatto nel modo giusto. In giardino infatti si può scavare direttamente una fossa nel terreno, oppure si possono utilizzare gli appositi bidoni forati che esistono in commercio: si deposita lì il materiale di scarto, e dopo 9-12 mesi, capovolgendo il bidone, si troverà che il tutto si è trasformato in prezioso terriccio fertile.

Oppure si può adottare una soluzione altrettanto agevole ma più rapida: la biotriturazione, operazione che consiste nello sminuzzare tutto il materiale con appositi macchinari in grado di svolgere il lavoro in poco tempo. Quello che si ottiene è materiale organico, biodegradabile e poco ingombrante che si può usare per arricchire il terreno di sostanze nutritive.

Consigli come questo si possono trovare sui blog dedicati al giardinaggio, ad esempio Castaldifra, ricco di suggerimenti e spunti interessanti sulla cura del giardino, le tecniche e gli attrezzi più idonei per occuparsi del proprio angolo verde.

Fonte: http://www.articlemarketing.biz/concime-naturale-per-il-giardino/

Celiachia: Tre linee di ricerca al via nel Biopark, Sviluppare un enzima contro la celiachia, un nuovo farmaco antitumorale e un metodo diagnostico innovativo per le leucemie.

Sviluppare un enzima contro la celiachia, un nuovo farmaco antitumorale e un metodo diagnostico innovativo per le leucemie, e studiare nuovi antibiotici.
Questi gli obiettivi che la Fondazione Istituto Insubrico Ricerca per Vita di Gerenzano e tre Istituti milanesi (Azienda Ospedaliera Ospedale “Luigi Sacco”, Fondazione IRCCS “Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico” e Azienda Ospedaliera Ospedale “Niguarda Ca’ Granda”) si sono prefissati di raggiungere entro la fine del 2012, grazie al contributo stanziato da Regione Lombardia.

Il team di ricercatori svilupperà studi su nuove glutenasi (stato infiammatorio reattivo al glutine) di origine microbica per la terapia orale della celiachia, su nuovi farmaci antitumorali e sui sistemi diagnostici innovativi per le leucemie e i disordini mieloproliferativi (disordini dei nervi) e infine studi sui nuovi antibiotici. I tre progetti di ricerca collaborativa avranno durata biennale e saranno svolti congiuntamente dai quattro enti nel 2011-2012.

In particolare, il progetto celiachia ha come obiettivo l’individuazione di un enzima microbico, da usarsi come terapia orale di supplemento alla dieta, capace di degradare il glutine prima che lo stesso possa manifestare i suoi effetti tossici nell’intestino. L’importanza del progetto è immediata se si pensa che in Italia, a fronte di circa 85.000 diagnosi effettuate, ci si aspettano più di 400.000 celiaci e che, attualmente, l’unica terapia esistente contro la celiachia è una dieta priva di glutine da effettuarsi per tutta la vita.


Leggi tutto l'articolo: http://www.valleolona.com/notiziario/2010/201012/101216_gerenzano_irccs.html

mercoledì 15 dicembre 2010

Celiachia: Rassegna stampa, le news del 14/12


A Gerenzano si cercano nuove cure per la leucemia e la celiachiaServiranno a cercare soluzioni a grandi malattie del nostro secolo. Sviluppare un enzima contro la celiachia, un nuovo farmaco antitumorale e un metodo ...
Leggi l'articolo su: varesenews.it/scienza_tecnologia


Un finanziamento per la ricerca su celiachia, antitumorali e ...
GERENZANO - Sviluppare un enzima contro la celiachia, un nuovo farmaco antitumorale e un metodo diagnostico innovativo per le leucemie, e studiare nuovi ...
Leggi l'articolo su: http://varesenotizie.it/


A SCUOLA ARRIVA IL MENÙ SENZA GLUTINE DA MERCOLEDÌ SI CAMBIA
... a mensa che sarà particolarmente gradita per i bambini ei ragazzi celiaci. ... delle famiglie e degli alunni dell'Istituto Comprensivo sulla celiachia. ...
Leggi l'articolo su: met.provincia.fi.it


Molfetta, “Salute e Nutrizione dalla mamma al bimbo” di Amelia ...
Il 27 marzo invece si parlerà di: complicanze patologiche nel bambino; Celiachia: il nemico nascosto, Adhd e ruolo degli additivi, gli adolescenti e ...
Leggi l'articolo su: quindici-molfetta.it


A Lugano si chiude il sipario di PiùGusto 2010: soddisfatti ...
... degustazioni guidate ha riscontrato grande successo nella tre giorni luganese ricca di appuntamenti: dall'incontro dedicato ai problemi della celiachia, ...
Leggi l'articolo su: newsfood.com

sabato 11 dicembre 2010

Il glutine nei cosmetici non fa alcun danno a coloro che soffrono di celiachia.

È proprio il caso di dirlo: una mossa pubblicitaria scorretta. Il glutine nei cosmetici non fa alcun danno a coloro che soffrono di celiachia. Quindi è ingannevole reclamizzare l’assenza di glutine in uno stick labbra, facendo leva su un problema che tocca migliaia di persone, solo per vendere un prodotto.

Nessun rischio con i burro cacao!
Se soffri di celiachia, puoi usare un burro cacao qualsiasi perché, anche se il glutine vi è presente, la quantità che si può ingerire è trascurabile e non provoca alcun rischio.

La direttiva europea sui cosmetici ha imposto ai produttori di dichiarare espressamente in etichetta le sostanze che provocano allergie, ma il glutine non rientra nell’elenco. Non fa parte nemmeno nelle sostanze regolamentate, cioè soggette a restrizioni d’uso o obbligo di avvertenze.

Va detto che gli ingredienti contenenti glutine non sono particolarmente comuni nei cosmetici. Quando ci sono, si tratta di sostanze di origine naturale (wheat, triticum, mays, corn) con proprietà idratanti e umettanti, utilizzate principalmente nei balsami per capelli o in qualche crema.

Fonte: altroconsumo.it

sabato 4 dicembre 2010

La Stella di Natale, tutti i suoi magnifici colori, consigli utili per la coltivazione e cura della pianta


Grazie ai loro colori e forme piacevoli, le Stelle di Natale portano uno splendore del tutto speciale. Nel rosso classico, ma anche nel più trendy color salmone, nel rosa smagliante oppure nel giallo limone.
Quando si tratta di offrire una gamma estesa di colori e forme, la Stella di Natale fa da padrona. La sua ricchezza di colori e la peculiare adattabilità hanno fatto della Stella di Natale un simbolo in grado di incontrare i gusti più disparati.


Varietà di colori e ricchezza di forme
Uno sguardo più attento permette anche di notare la bellezza di questa pianta in ogni suo particolare. Il fogliame delle Poinsettie è arrivato ad avere diverse nuance e molteplici sfumature di verde, che creano giochi di luci e contrasti con le foglie colorate superiori. Piante di diverso colore sono coltivate nello stesso vaso e sono cresciute insieme per dar vita ad una pianta unica e variopinta.
Alla varietà di colore segue una ricchezza delle forme. Si parte dalla pianta compatta, tradizionalmente folta, per arrivare alla versione in miniatura, particolarmente indicata per creare decorazioni per la tavola. Le varianti intermedie midi e maxi, la stella gigante nella forma di una piramide e Poinsettia ad alberello.


Decorazioni e fiori recisi
Non esiste limite alle possibilità di creare decorazioni fantasiose e anche le idee più insolite possono essere realizzate in un modo che sia in linea sia con il proprio gusto sia con il portafoglio.
L’ultima moda per le Poinsettie è quella di usarle come fiori recisi. Per allungare la vita della pianta, è necessario “sigillare” il fusto del fiore bagnandolo per pochi secondi in acqua bollente oppure tenendolo un attimo sulla fiamma di una candela.


Origini e cura
I ricchi colori delle Poinsettie provengono originalmente dal Messico: nonostante le origini esotiche, questo è un fiore facile da curare. Ama ambienti luminosi e caldi e riesce ad adattarsi alla poca umidità dell’aria degli spazi interni. Da evitare: l’eccessivo inaffiamento, le forti variazioni di temperatura e, soprattutto, le correnti d’aria. Infatti, seguendo questi pochi consigli sarà facile assicurare loro una lunga vita.
La collocazione ideale per le Stelle di Natale è un luogo luminoso, caldo (intorno ai 20 gradi Centigradi), anche vicino ad un termosifone. Ma la stella deve essere protetta dai raggi del sole diretti e dalle correnti d’aria. Deve essere innaffiata solo quando il terriccio è asciutto preferibilmente con acqua tiepida. La Stella di Natale non ama il sottovaso pieno d’acqua. Quando è in fioritura, non deve essere aggiunto fertilizzante; dopo dovrebbe essere innaffiata ogni mese con una soluzione nutriente disponibile in commercio.


Fonte: stars for europe

La soluzione degli agronomi per salvare le palme italiane dal punteruolo rosso

Quella del 2010 è la peggiore epidemia che mai si sia verificata in Italia, per quanto riguarda gli attacchi alle palme da parte del punteruolo rosso. Preoccupazione (ma anche contromisure efficaci) da parte del Conaf (Consiglio dell’ordine nazionale dei dottori agronomi e dei dottori forestali) che per debellare il problema del punteruolo rosso della palma (un coleottero curculionide, originario dell'Asia, micidiale parassita di molte specie di palme) sottolinea quanto sia necessario fare prevenzione, così da anticipare l’attacco e salvare le piante.

Nei prossimi mesi, intanto, il Conaf – come è stato annunciato oggi a Roma in occasione dell’Assemblea nazionale degli ordini provinciali – organizzerà un convegno scientifico di carattere nazionale, 'con l‘obiettivo di giungere ad una soluzione definitiva – ha detto il presidente Conaf, Andrea Sisti - che debelli il problema del punteruolo rosso delle palme, a vantaggio del verde urbano di tutta Italia'.

Oltre ad un doppio intervento da eseguire al tronco e alle foglie, è necessario agire nei tempi giusti: 'In passato gli attacchi si verificavano nel periodo giugno-luglio – precisa Giovanni Chiofalo, coordinatore del Dipartimento Verde Urbano del Conafadesso a settembre-ottobre, a causa dell’innalzamento medio delle temperature. Abbiamo monitorato l’evolversi degli attacchi del punteruolo rosso in molte località siciliane ed anche in altre città italiane (Genova Roma, Lago di Garda, etc.), con un campione di 110 piante, riscontrando risultati positivi grazie agli interventi eseguiti a fine luglio-metà agosto, proprio perché siamo riusciti ad anticipare gli attacchi di settembre'. Fra la fine di agosto e gli inizi di settembre – assicura il Conaf – arrivano le larve; quello è il momento di intervenire: 'Con l’endoterapia – aggiunge Chiofalo -, un sistema di difesa del verde urbano che permette la eliminazione di insetti nocivi senza disperdere prodotti chimici nell'ambiente, attraverso un apposito strumento abbiamo iniettato nel fusto della palma, a 80 centimetri da terra, un insetticida che non è dannoso per la pianta ma che uccide la larva del punteruolo. Il trattamento (costo 120 euro per intervento) si effettua con un trapano che penetra nel tronco, quindi attraverso dei piccoli tubi si inietta l’insetticida'.

Contemporaneamente è da utilizzare il metodo a pioggia: 'Spruzzando una soluzione antiparassitaria - prosegue il dottore agronomo Giovanni Chiofalo – si agisce anche sulle foglie della palma, per avere così un intervento completo ed efficace anche sulla chioma, per combattere il punteruolo rosso adulto ed evitare la deposizione delle uova. I trattamenti vanno eseguiti dalla metà di giugno ogni settimana, e non una volta ogni tre settimane come avveniva in passato. Il costo di ogni trattamento del genere è di 200 euro a pianta'. Il Conaf sottolinea come il punteruolo rosso attacchi ormai anche altre piante, come ad esempio il Chamaerops (conosciuta anche come palma umana).

Fonte: Conaf
Alcuni testi per meglio conoscere le palme:

venerdì 26 novembre 2010

Punteruolo rosso: In arrivo il "naso elettronico" che permetterebbe di individuare le infestazioni delle palme già nelle prime fasi di attacco.

 Il centro studi e ricerche di Sanremo ha presentato il Progetto Palmis - Palme in sicurezza.
Tale progetto prosegue la precedente Iniziativa dell'Università di Palermo: "adotta una trappola" per contrastare e combattere le infestazioni.

Si tratta di un rilevatore di odori che permetterebbe di individuare le infestazioni alle palme nelle prime fasi di attacco del punteruolo rosso.
Lo studio delle palme, nell’ambito della VI Biennale europea, ha aperto nuovi orizzonti alla ricerca grazie agli interventi di carattere tecnico e biomeccanico presentati: il Progetto PALM.I.S. – Palme in Sicurezza - e i risultati di ricerche effettuate sul metodo del VPA strumentale, la tomografia sonica, la tomografia di conducibilità elettrica e il naso elettronico.
Si tratta dell’individuazione del rischio di schianto nelle palme, attraverso un’indagine visiva approfondita – il VPA Visual Palm Assessment – basata sui dati rilasciati da strumentazione sofisticata.

Dal momento che le palme, a differenza delle degli alberi, non ci trasmettono con facilità il loro stato di salute attraverso segnali esteriori, la tomografia sonica (che indaga la densità del legno) e quella di conducibilità elettrica (che ne misura la qualità) mirano ad indagare nell’intimità dei monocotiledoni, segnalandoci possibili fratture e cavità che ne compromettono la stabilità. Il tutto per una maggiore sicurezza pubblica, oltre che un intervento di cura rapido.

E’ però il naso elettronico la grande novità dei Dies palmarum 2010. Si tratta di un ‘rilevatore’ di odori che riesce a scoprire ‘fiutando’ la presenza del Punteruolo rosso nascosto all’interno della palma. Il ‘naso elettronico’ permetterebbe di individuare le infestazioni già nelle prime fasi di attacco quando ancora non sono comparsi segnali esteriori sulle foglie o il capitello.

Simile a un contatore, il naso elettronico è stato recentemente testato a Sanremo presso la serra sperimentale del Centro studi e ricerche per le palme ad opera della Coop. Demetra guidata da Gabriele Villa e Letizia Pozzi. L’apparecchio memorizza l’odore della palma infestata dal rincoforo ed è in grado di segnalare il riconoscimento della sua presenza nelle altre.

Ha commentato Claudio Littardi, ricercatore  del Centro studi e ricerche delle palme di Sanremo,
"La ricerca a Sanremo continua, grazie ai rosei orizzonti aperti dalla tomografia sonica e elettrica, che accoppiate ci daranno un quadro della stabilità della palma più dettagliato, mentre il naso che fiuta la presenza del parassita ci permetterà di intervenire in modo tempestivo”.

Per informazioni: Centro studi e Ricerche per le palme di Sanremo, tel. 349-8362307.

Fonte: http://agronotizie.imagelinenetwork.com/

lunedì 22 novembre 2010

Piante e animali: in natura adottano gli stessi meccanismi di difesa


Animali e piante condividono molecole di riconoscimento per batteri e virus e meccanismi di difesa simili.

Molto più di quanto finora non si sospettasse. Lo sostengono Pamela Ronald dell'Università della California di Davis e Bruce Beutler dello Scripps Research Institute su Science, in un articolo che passa in rassegna i più recenti studi sul sistema immunitario innato. Questi lavorano infatti quasi esattamente nello stesso modo in entrambi i regni, sebbene l’antenato comune dovrebbe risalire a circa un miliardo di anni fa.

Diversamente dalla risposta adattiva (ovvero quella estremamente specifica che l’essere umano e gli altri animali sviluppano a seguito dell’incontro di un patogeno), la risposta innata riconosce specifiche molecole che sono condivise da diversi microbi e sono essenziali per la loro sopravvivenza. Eppure, data l’enorme differenza tra piante e animali, fino a qualche anno fa si era supposto che i meccanismi di difesa fossero completamente diversi. Invece, come sta emergendo da alcuni anni, un’evoluzione convergente ha fatto sì che mondo vegetale e animale rispondessero allo stesso modo di fronte ai segnali lasciati dai batteri.

In particolare - argomentano i ricercatori – ci sono due motivi ricorrenti nei sistemi di difesa: i recettori addetti al riconoscimento e le molecole che trasmettono il segnale di pericolo. Piante, insetti e mammiferi, pur avendo proteine altamente specifiche dedicate ad avvertire la presenza di molecole batteriche, condividono regioni proteiche comuni. La chiave della somiglianza starebbe nella presenza ripetuta dell’aminoacido leucina, importante nella fase del riconoscimento del nemico. Poi, dopo aver riconosciuto il segnale di pericolo, tutte le cellule, non importa a quale specie appartengano, trasmettono l’allarme usando un altro motivo proteico comune (chimato motivo chinasico non-RD, ovvero privo degli aminoacidi arginina e aspartato).

Come sottolineano gli autori, i vantaggi di questa “immunologia evolutiva”, per quanto ancora agli albori, potrebbero rivelarsi molto importanti, sia per la ricerca applicata sulle piante, sia per nuove terapie per gli esseri umani. “E’ come se, per ora, conoscessimo solo alcune foglie del grande albero della vita”, spiegano i due studiosi. “Quando avremo sequenziato i genomi di quasi tutte le specie di piante e animali, potremo risalire a tutti i meccanismi di difesa ed elaborarne di nuovi a partire da altre specie”.

Fonte: http://www.galileonet.it/articles/4cea30b272b7ab2c1a000005

domenica 21 novembre 2010

Piante: recenti studi sembrano confermare che i network Wi-Fi sono dannosi per le piante.

E' quanto afferma uno studio congiunto di un gruppo di università.

Le radiazioni emesse dai network Wi-Fi influirebbero negativamente sulle piante, causando variazioni significative nella loro crescita e determinando fessure nella corteccia.

Lo riferisce uno studio guidato da una università olandese e commissionato dalla città di Alphen aan den Rijn 5 anni fa, dopo che ricercatori avevano scoperto alcune anormalità, in un parco, che non potevano essere ascritte a infezioni batteriche o a infestazione da parte di parassiti.

L'azione combinata dei campi elettromagnetici creati dai network telefonici e dalle LAN wireless contribuirebbero ad aumentare, in maniera significativa, l'azione delle particelle ultra fini prodotte dai veicoli sulla superficie dei vegetali, particelle così sottili da riuscire a penetrare all'interno delle cellule più semplici delle piante stesse.

Lo studio prevedeva l'esposizione di 20 piante di frassino a un forte campo di radiazioni di vario tipo per un periodo di 3 mesi. Il risultato è risultato un accartocciamento e una morte prematura delle foglie e lesioni sulla corteccia degli alberi stessi. A livello di risultati finali è apparso che le foglie stesse avevano un periodo di vita media di circa il 15% inferiore rispetto al normale.

Un'altra forma di sperimentazione ha dimostrato che le radiazioni prodotte dai ripetitori di telefonia mobile determinano un rallentamento della crescita delle piante di granturco.
Il direttore della ricerca ha auspicato che ulteriori studi siano avviati in questo senso per confermare gli effetti a lungo termine delle radiazioni in questo campo.

Fonte: http://www.techup.it/news/i_network_wifi_dannosi_per_le_piante-04154

venerdì 19 novembre 2010

Biscottini al cocco per celiaci - Sapori e Ricette


La celiachia è un'intolleranza alla gliadina, la componenta alcool-solubile del glutine, un insieme si proteine contenute nel frumento, nell'orzo, nella segale, nell'avena, nel farro, nel kamut.

E' così che per molte persone è diventato un problema mangiare, soprattutto nel momento in cui concedersi una pausa di dolcezza.
Ecco quindi che ho pensato di proporvi la ricetta di deliziosi biscottini al cocco che, non contenendo glutine, possono essere gustati anche da coloro che hanno questo tipo di intolleranze alimentari.

Ingredienti:
farina di cocco, 250gr
farina di riso, 100gr
zucchero, 250gr
burro, 50gr


Prosegui la lettura della ricetta:
Biscottini al cocco per celiaci - Sapori e Ricette

mercoledì 17 novembre 2010

La Tillandsia, pianta senza radici, soprannominata mangiasmog, se piazzata nei centri urbani, sarebbe in grado di assorbire e trattenere una quantità minima di inquinanti

A parlare delle virtu' della Tillandsia è  il professor Luigi Brighigna, docente in pensione di Botanica nel corso di laurea in scienze biologiche dell’università di Firenze, che ha in programma di effettuare un esperimento per rilevare di inquinanti atmosferici attraverso l’utilizzo di tale pianta neotropicale con grandi capacità di adattamento in ogni condizione meteo.

La Tillandsia cattura l’umidità dell’aria tramite apposite strutture poste sulle foglie chiamate tricomi. "Assieme all’umidità - ha detto il professore - catturano anche il pulviscolo atmosferico che contiene agenti inquinanti. Gli studi da me condotti sono stati indirizzati all’utilizzo queste piante come biorivelatori di inquinanti atmosferici in particolare per rivelare gli Ipa, ossia gli idrocarburi policiclici aromatici; sostanze provenienti dalla incompleta combustione dei carburanti che hanno effetto cancerogeno".

Un primo esperimento pilota della durata di sei mesi: in cui sono state esposte alcune piante di Tillandsia in una struttura metallica, ha dimostrato che la pianta può essere usata per monitorare l’inquinamento.

Tale sistema sarebbe valido per capire quali sostanze respiriamo. L’utilizzo delle piante, segue una tendenza mondiale per cui il monitoraggio dell’inquinamento si può effettuare sperimentalmente con organismi biologici: l’uso dei licheni per esempio come indicatori della presenza nell’aria di sostanze tossiche quali l’anidride solforosa, ossidi di azoto, cloro, polveri e metalli pesanti risale a molti anni addietro.

 Il professor Brighigna è convinto che il biomonitoraggio dell’ambiente aereo trovi nelle Tillandsie gli organismi vegetali più indicati allo scopo dal momento che esse fanno a meno di qualsiasi mediazione del terreno nei loro rapporti con l’ambiente.

Fonte: http://www.lanazione.it/firenze

venerdì 12 novembre 2010

Dolci senza glutine: Torta al cioccolato

La ricetta presentata oggi è la torta al cioccolato senza glutine, un dolce goloso adatto a chi è intollerante al glutine, e che quindi soffre di celiachia. Questa ricetta credo che dovrebbe andar bene anche per chi è intollerante al latte, vi basterà sostituire il burro con la margarina, dovrebbe funzionare benissimo!
Questa ricetta è una valida alternativa alla torta caprese, tipico dolce per celiaci, provatela anche voi, vedrete che sarà una graditissima sorpresa per i bambini.

Ingredienti per la torta al cioccolato senza glutine (dosi per 4 persone)
- 250 g di cioccolato fondente (con la max % di cacao)
- 100 g di burro
- 4 uova
- 120 g di zucchero a velo

Preparazione:
Spezzettate il cioccolato fondente e scioglietelo a bagnomaria con il burro. Nel frattempo sgusciate le uova e separate i tuorli dagli albumi. Montate gli albumi a neve ben ferma e i tuorli con lo zucchero, incorporate cioccolato e burro fusi e mescolate.
Incorporate gli albumi e mescolate dal basso verso l’alto. Prendete uno stampo per torte e foderatelo con la carta da forno, mettete dentro il composto e livellate la superficie con il dorso di un cucchiaio bagnato.
Cuocete la torta in forno caldo a 180°C per circa 25 minuti.

Fonti: ricetta pubblicata da Serena Vasta su http://www.pourfemme.it/

sabato 6 novembre 2010

L'orto sul tetto di casa: A Torino iniziano a moltiplicarsi. E c'è anche chi insegna a crearli.

Ce n'è per tutti i gusti sul tetto di via Goito 14 a Torino.
Un orto nel quartiere San Salvario che ha fatto parlare di sé. A partire da questa esperienza e dal grande interesse suscitato, Studio999 con 'Oursecretgarden' apre nei suoi spazi, al piano terra di via Goito 14, un laboratorio per accompagnare gli abitanti del quartiere nella realizzazione di orti sui tetti, dalla fase ideativa, alla realizzazione, fino alla piantumazione.

Insalata, cicoria, rucola, ravanelli e pomodori. E poi fagioli, fagiolini, zucchini e zucche rigorosamente bio.

Gli abitanti di San Salvario, ma non solo, avranno la possibilità di conoscere i benefici ambientali e sociali che questo tipo di esperienza innesca e potranno richiedere la consulenza tecnica e botanica necessaria per mettere in pratica il loro progetto. "Bisogna capire se il tipo di tetto di cui disponiamo - spiega uno dei tre soci di Studio 999, l'architetto Elena Carmagnani a IGN, testata online dell'Adnkronos - può essere adatto, se regge, quali verdure piantare in quale periodo. Prima di iniziare, certo, bisogna ottenere l'autorizzazione nell'assemblea condominiale".

In occasione di Paratissima 2010, l’orto e gli spazi dello studio sono aperti al pubblico.
Sarà in distribuzione il primo manuale per la realizzazione di orti sui tetti, realizzato da Studio999. "Abbiamo deciso di creare un orto sul tetto - spiega Elena Carmagnani a IGN, testata online dell'Adnkronos - insieme a una decina di famiglie, più che altro giovani coppie sui trentacinque anni. La coltivazione occupa una porzione perimetrale del tetto piano dello studio per un totale di 40 mq di superficie. A fine giugno inizi di luglio la prima raccolta. Nel mese di settembre si è proceduto alla piantumazione delle specie autunnali e invernali".

L’orto è coltivato in modo biologico, senza l’utilizzo di fertilizzanti o pesticidi e lavorando lo strato più superficiale della terra. Questo uso collettivo di uno spazio in condivisione costituisce un'importante innovazione nel modo di abitare, che crea occasioni di socialità in un contesto urbano particolarmente critico.

Leggi tutto l'articolo su: adnkronos.com

giovedì 4 novembre 2010

Eventi e mostre nel mese di Novembre 2010


INTERPOMA 2010 (dal 04/11/2010 al 06/11/2010)
La prossima Fiera internazionale specializzata per la produzione, conservazione e commercializzazione della mela, avrà luogo dal 4 al 6 novembre 2010. Nel 2008 giunsero in visita ad Interpoma 11.653 operatori provenienti da 57 nazioni. Anche nel 2010 l'evento tratterà tutti gli aspetti legati al settore della mela e sarà accompagnato dal congresso internazionale: La mela nel mondo.
Per informazioni: Fiera Bolzano - piazza Fiera 1, Bolzano - Tel 0471 516000 Fax 0471 516111.
info@fierabolzano.it
http://www.interpoma.it/

NUOVE NORME PER IL VIVAISMO FRUTTICOLO (il 05/11/2010)
'Le nuove norme comunitarie per la propagazione e commercializzazione delle piante da frutto' è il titolo della tavola rotonda che si svolgerà in occasione di Interpoma 2010 il 5 novembre alle ore 10:00 presso la sala Schreckbichl dell'Hotel Sheraton Four Points a Bolzano.
Le tematiche affrontate saranno le prospettive di qualificazione del vivaismo nazionale e i rischi per la qualità delle produzioni frutticole italiane.
Il convegno organizzato durante Interpoma è promosso da Civi Italia con lo scopo di favorire un incontro ed un confronto tra vivaisti, frutticoltori e le massime autorità ed istituzioni nazionali e comunitarie, al fine di acquisire importanti indicazioni sullo stato dell'arte delle norme europee e nazionali in materia di vivaismo, per ricercare assieme posizioni comuni e condivise, capaci di rafforzare il ruolo della filiera frutticola nazionale in Europa.
www.fierabolzano.it/interpoma/

DIRADAMENTO CHIMICO SU MELO (il 06/11/2010)
Il convegno 'Stato dell'arte ed orientamenti tecnici sul diradamento chimico delle mele' si terrà nell'ambito di Interpoma presso il Centro Congressi della Fiera Bolzano c/o Four Points Hotel Sheraton nella sala 'Tiefenbrunner' dalle ore 15,00 alle 19,00. Il convegno si organizza in due parti principali: la prima a carattere prevalentemente scientifico, la seconda ad indirizzo principalmente tecnico/applicativo. Tra le due sessioni è prevista una sessione a carattere 'regulatory' nella quale verrà trattata la situazione delle varie sostanze attive alla luce della revisione europea.
Per ulteriori informazioni: tel. 0471 976598 .
info@agrimport.it
www.fierabolzano.it/interpoma

PESTICIDES IN THE MEDITERRANEAN AREA (dal 11/11/2010 al 12/11/2010) Catania
Scopo del workshop è rendere note le attività di ricerca del Grifa e del MGPR, due associazioni che riuniscono ricercatori provenienti dall'Italia e dai Paesi del Mediterraneo. Il wokrshop si concentrerà sulla xenobiotica e in particolare sui pesticidi, sul loro impatto ambientale e sulla valutazione del rischio.
L'incontro si svolgerà in Piazza Dante, 2 presso il Monastero dei Benedettini.
mgpr-grifa@unict.it
www.grifa.org/MGPR2010/index.htm

INTENSIFICAZIONE COLTURALE IN OLIVICOLTURA ([12/11/201)] - Sassari
La Sezione Centro Ovest dell’Accademia dei Georgofili, in collaborazione con il Dipartimento di Economia e Sistemi Arborei della Facoltà di Agraria di Sassari, ha ritenuto opportuno organizzare una Giornata di Studio nella quale verranno dibattute e approfondite le problematiche legate all'intensificazione colturale in olivicoltura.
Per informazioni contattare la segreteria: Dipartimento di Economia e Sistemi Arborei
Università di Sassari,
tel. 079229232, fax 079229337.
arboree@uniss.it

Calabria, workshop sull'actinidia Gioia Tauro (Rc), 25 novembre 2010 ore 15.30.
Il 3° workshop 'Actinidia in Calabria' si terrà il 25 novembre 2010 a Palazzo Fallara,
Questo è il programma delle relazioni a seguire:
Cancro batterico dell'actinidia in Italia e nel mondo: attuali conoscenze e strategie in atto - Giorgio Mariano Balestra, Università della Tuscia (Vt)
Nuove varietà e tecniche di impollinazione - Valentino Bovo, Soc. agricola Bovo F.lli, Verona
Tecniche colturali - Cristos Xiloyannis, Università Basilicata / Servizio fitosanitario regionale
Le conclusioni saranno affidate a Michele Traversa, assessore all'Agricoltura della Regione Calabria. Coordina i lavori Rosario De Leo – divulgatore agricolo Arssa Ce.DA n° 17 Gioia Tauro.
Per informazioni contattare la segreteria organizzativa:
Associazione Protos, SS 18 - 89013 Gioia Tauro (Rc)
Tel. e fax 0966-52669
Email: protos2008@libero.it

Segnala, nei commenti, nuovi eventi e manifestazioni.

Influenza: una dieta a base di frutta e di verdure stagionali per combattere i sintomi dell’influenza

Per difendersi dalla imminente influenza stagionale si comincia dalla tavola. Sono gli esperti del Policlinico San Matteo di Pavia, che lanciano l'idea di dieta ‘scudo’ per giocare d’attacco e prevenire le mosse dei tre virus protagonisti della stagione invernale alle porte.
Dal kiwi ai semi di girasole, passando per il classico vegetale del grande freddo: la zucca.

Gli alimenti alleati del nostro sistema immunitario sono insospettabili, e la lista e’ lunga. Il consiglio degli specialisti dell’ospedale è: “Alimentarsi in modo corretto e regolare, assumere cibi ricchi di betacarotene e vitamina E e C con potere antiossidante e protettivo”, spiegano in una nota.
Un messaggio che, tradotto in frutta e verdura, significa consumare tanti agrumi, ananas, frutti di bosco, mandorle e nocciole. E ancora carote e zucchine, patate e pomodori, spinaci e carciofi.

Anche il condimento deve essere ‘mirato’: “Scegliete fra olio extravergine di oliva oppure olio di semi”, suggeriscono gli esperti.

Un aiuto prezioso contro l’influenza arriva anche da cibi ‘sottorappresentati’ nei piatti degli italiani: barbabietole rosse e semi di girasole. Intramontabili i classici broccoli, le cime di rapa, il prezzemolo e i peperoni.

La lista degli specialisti si conclude con il rimedio della nonna più gettonato: latte con il miele. Alla dieta giusta vanno poi abbinate alcune misure protettive, ricordano ancora gli esperti: “Lavarsi spesso le mani o frizionarle con gel alcolico, gettare i fazzoletti dopo l’uso, coprire il naso e la bocca quando si starnutisce o si tossisce, tenersi un po’ più isolati dal resto della famiglia quando ci si ammala, non condividere con altri i propri oggetti personali”.

Da non dimenticare il ruolo strategico del sonno per ricaricare l’organismo e “l’attività fisica regolare”.

Fonte: Adnkronos

giovedì 28 ottobre 2010

Celiachia: cresce l’attenzione per l’alimentazione 'gluten free'. Alcuni consigli per aiutare a liberarci dal glutine

La celiachia è ancora oggi una malattia sottostimata e ha un grande impatto sulla vita sociale. Ecco come liberarsi del glutine.

Una malattia sottostimata e che ancora espone chi ne è affetto a grossi disagi se vuole mangiar fuori casa. E' la celiachia e - secondo il ministero della Salute - sono oltre 100 mila gli intolleranti al glutine diagnosticati (17.700 in Lombardia). Ma si stima che il loro numero reale ammonti a sei volte tanto e siano dunque mezzo milione i casi non riconosciuti.

Buone notizie arrivano dalla tavola rotonda dell'Aic, nell'ambito del salone dell'arte bianca A.B. Tech Expo, manifestazione dedicata a panificatori, pasticceri e pizzaioli: cresce infatti il numero di strutture di ristorazione attrezzate per un'offerta 'gluten-free' (quasi 2.500 in tutta Italia, compresi hotel, bar gelaterie e altro, aderiscono alla rete dell'Associazione Italiana Celiachia, 199 in Lombardia). Ma sono ancora troppi, lamentano i celiaci, i ristoranti, le gelaterie e i bar che restano off-limits. Proprio al settore dei laboratori artigianali si rivolge un progetto pilota promosso dall'Aic e che partirà a gennaio in Lombardia. L'obiettivo: diffondere la conoscenza perché si avvii una produzione di prodotti freschi per celiaci, per i quali oggi esistono solo pasta, biscotti e pane industriali.
"E' un'importante iniziativa - spiega il dott. Silvio Danese, responsabile del Centro di Ricerca e Cura per le malattie intestinali di Humanitas -. La celiachia è infatti ancora oggi una malattia sottostimata: 1 persona su 100 non sa di averla. E' inoltre una malattia che ha un grosso impatto sulla vita sociale di chi ne è affetto: anche le operazioni più comuni della vita quotidiana come mangiare una pizza, un piatto di pasta o comprare il pane, sono per il celiaco un ostacolo quasi invalicabile. Per questo è un bene che aumenti l'attenzione dei ristoratori ai piatti senza glutine, come anche di negozi e rivenditori ‘gluten free'".

Cos'è la celiachia?
Si tratta di una malattia cronica dell'intestino tenue causata dall'intolleranza al glutine. È, questa, una proteina vegetale presente in alcuni cereali quali il frumento, l'orzo, la segale, e in alcuni loro derivati, tra cui il malto. Più precisamente l'intolleranza è dovuta a una componente del glutine, la gliadina. Altri cereali tra cui il riso e il mais ne sono invece privi. L'intolleranza è mediata da meccanismi immunologici che vengono innescati quando il glutine entra in contatto con la mucosa intestinale. Questo evento provoca una reazione abbastanza complessa che porta i linfociti, importanti cellule del sistema immunitario, a produrre sostanze tossiche per le cellule che possono determinare fenomeni infiammatori.


Come si manifesta?
Le manifestazioni cliniche sono varie. Nella forma franca, quella cioè con i sintomi più caratteristici, la malattia compare più spesso durante lo svezzamento, a distanza di qualche settimana (ma a volte anche di mesi) dalle prime pappe a base di cereali. Le manifestazioni sono dovute sostanzialmente a fenomeni di malassorbimento e si manifestano gradualmente con tendenza al peggioramento. In generale si tratta di diarrea cronica, steatorrea, cioè perdita di grassi non assorbiti con le feci, carenze nutritive multiple, rallentamento nella crescita, inappetenza e vomito. Il morbo celiaco può però presentarsi anche con sintomi estranei all'apparato digerente, nel qual caso dà luogo a manifestazioni più varie ma meno specifiche e generalmente anche meno gravi rispetto alla malattia franca. In questi casi sono comuni disturbi quali crampi, debolezza muscolare, formicolii, emorragie, gonfiore alle caviglie, dolori ossei, facilità alle fratture, alterazioni cutanee, afte, disturbi psichici; molto frequente, soprattutto negli adulti, è l'anemia sideropenica, ovvero da carenza di ferro, che non risponde alla somministrazione per via orale di quantità anche massicce di ferro.

Prosegui la lettura sul sito  humanitasalute.it da cui è stato riportato questo articolo.
Vedi: Celiachia: cresce l’attenzione per l’alimentazione 'gluten free'

mercoledì 27 ottobre 2010

Eventi e fiere: gli appuntamenti di Novembre 2010

- INTERPOMA 2010 Bolzano (dal 04/11/2010 al 06/11/2010)
La prossima Fiera internazionale specializzata per la produzione, conservazione e commercializzazione della mela, avrà luogo dal 4 al 6 novembre 2010. Nel 2008 giunsero in visita ad Interpoma 11.653 operatori provenienti da 57 nazioni. Anche nel 2010 l'evento tratterà tutti gli aspetti legati al settore della mela e sarà accompagnato dal congresso internazionale: La mela nel mondo.
Per informazioni:
- Fiera Bolzano - piazza Fiera 1, Bolzano
- Tel 0471 516000 Fax 0471 516111.

info@fierabolzano.it
http://www.interpoma.it/


- DIRADAMENTO CHIMICO SU MELO (il 06/11/2010)

Il convegno 'Stato dell'arte ed orientamenti tecnici sul diradamento chimico delle mele' si terrà nell'ambito di Interpoma presso il Centro Congressi della Fiera Bolzano c/o Four Points Hotel Sheraton nella sala 'Tiefenbrunner' dalle ore 15,00 alle 19,00. Il convegno si organizza in due parti principali: la prima a carattere prevalentemente scientifico, la seconda ad indirizzo principalmente tecnico/applicativo. Tra le due sessioni è prevista una sessione a carattere 'regulatory' nella quale verrà trattata la situazione delle varie sostanze attive alla luce della revisione europea.

Per ulteriori informazioni: tel. 0471 976598 .
info@agrimport.it
www.fierabolzano.it/interpoma

giovedì 21 ottobre 2010

Gomme Auto: la regione Lombardia ha emanato una NUOVA LEGGE che obbliga tutti i cittadini dal 15 Novembre al 31 Marzo ad avere a bordo sui propri veicoli catene da neve o montare gomme da neve.

La regione Lombardia ha emanato una NUOVA LEGGE che obbliga tutti i cittadini dal 15 Novembre al 31 Marzo ad avere a bordo sui propri veicoli catene da neve o montare gomme da neve, pena multe o il fermo del mezzo!

Gommadiretto offre la possibilita' di comprare pneumatici e catene a prezzi scontatissimi dove e' incluso nel prezzo anche il servizio di montaggio.


Gommadiretto offre la possibilita' di acquistare le gomme da neve o catene per qualsiasi tipo di mezzo, auto o moto che sia, e non si deve neanche far fatica a montarle!!

Quando si acquistano i pneumatici e' possibile scegliere l'officina piu' vicina a casa, il giorno in cui si porta la macchina e le gomme vengono montate sul momento:
IL TUTTO COMPRESO NEL PREZZO!!!

mercoledì 20 ottobre 2010

AIC Celiachia Lombardia: Convegno a Milano su "Mangiare Fuori Casa Senza Glutine: possibilità e prospettive"

Milano, Lunedì 25 Ottobre 2010, nell'ambito della Fiera A.B. Tech Expo edizione 2010 si svolgerà il Convegno "Mangiare Fuori Casa Senza Glutine: possibilità e prospettive" a cura dell'Associazione Italiana Celiachia Lombardia Onlus.

Programma del convegno:

- 9,30-10,00: Registrazione partecipanti

- 10,00: Saluti e breve presentazione di AIC - Rossella Valmarana, Presidente AIC Lombardia

- 10,30: Mangiare fuori casa senza glutine: il progetto AFC AIC e le nuove linee guida nazionali su ristorazione e laboratori artigianali - Susanna Neuhold, Responsabile nazionale food AIC

- 11,30: Progetto Laboratori Artigianali: avvio pilota in Lombardia - Elena Sironi, Responsabile AFC AIC Lombardia

- 12,00: Tavola rotonda: Moderatore Rossella Valmarana

Al termine del convegno, verrà offerto dall'Azienda Farmo Spa un buffet senza glutine.


Associazione Italiana Celiachia Lombardia Onlus
Il convegno si svolgerà nell'area espositori, pertanto è necessario essere dotati di invito, che trovate cliccando qui, o in alternativa si può effettuare la pre-registrazione on-line, evitando così code all'ingresso. Il modulo è scaricabile al seguente link

AIC Lombardia Onlus sarà presente a A.B. Tech Expo - Salone Internazionale per Tecnologie e Prodotti per panificazione, pasticceria, dolciario, pasta fresca e pizza - dal 23 al 27 ottobre a Fiera Milano, con uno stand-laboratorio nel Padiglione 5 - stand D08 D10.

Fonte: Newfood.it

sabato 16 ottobre 2010

Giardinaggio: i giapponesi scoprono il giardinaggio via cellulare





I giapponesi con la passione del giardinaggio potranno ora contare su un'analisi automatizzata delle piante direttamente tramite il cellulare. L'idea del servizio è venuta al colosso delle comunicazioni Ntt Docomo.
Il servizio si basa su uno speciale sensore da piantare in terra, che misura temperatura, acqua e intensità del sole e invia i dati mediante rete cellulare a un apparecchio in casa, che gira le informazioni a un computer centrale. L'utente riceve sul telefonino consigli personalizzati.

mercoledì 6 ottobre 2010

Eventi e fiere di Ottobre 2010

- MACFRUT 2010 (dal 06/10/2010 al 08/10/2010)
La rassegna internazionale di ortofrutticoltura (la maggiore del bacino del Mediterraneo) porrà quest'anno particolare attenzione alla fase del consumo e alla soddisfazione del consumatore. Sono inoltre in programma circa 300 incontri bilaterali fra imprese estere e espositori italiani, attraverso l'esame delle specifiche richieste delle une e degli altri.
Il 6 ottobre Macfrut inizierà con il 'G 20', il primo incontro fra gli assessori delle regioni di tutta Europa che hanno maggior rilievo ortofrutticolo. Un incontro-convegno che affronterà sia il problema delle regole fitosanitarie di reciprocità negli scambi commerciali tra Paesi sia il rapporto fra i vari segmenti all'interno della filiera, con una particolare attenzione al rapporto con la Gdo.
info@macfrut.com
http://www.macfrut.com/


- GENOMICA IN FRUTTICOLTURA (il 07/10/2010)
Nell'ambito del Macfrut si terrà il convegno 'La genomica, nuova frontiera tecnologica al servizio della frutticoltura - Obiettivi e risultati dei progetti internazionali in atto'. Il convegno vuole rendere edotto il pubblico dello stato di avanzamento delle ricerche nel campo della genomica, post-genomica e metabolomica, in particolare sull'utilizzazione dei geni coinvolti nelle resistenze, nella qualità e in generale nelle vie biosintetiche correlabili ai caratteri più importanti per la valorizzazione del prodotto.
luca.dondini@unibo.it
http://www.macfrut.com/


- POMARIUM 2010 (dal 10/10/2010 al 19/10/2010)
Pomarium è mostra-mercato di piante da frutto antiche e rare. Si terrà dal 10 al 19 settembre nella particolare cornice del Parco Vivai Belfiore, a Lastra a Signa (Fi).
Un ricco programma di conferenze, eventi, attività e degustazioni accompagnerà il visitatore alla riscoperta delle antiche varietà. Saranno inoltre presenti produttori, artigiani e stand di articoli inerenti l'argomento.
info@pomarium.net
http://www.pomarium.net/


- LISTE VARIETALI DEI FRUTTIFERI. MELO E PERO (dal 14/10/2010 al 15/10/2010)
L'incontro annuale 2010 per la presentazione dei risultati del progetto 'Liste varietali dei fruttiferi. Melo e Pero' si terrà a Udine il 14 e 15 ottobre 2010.
Il pomeriggio di giovedì 14 sarà dedicato alla visita alla mostra pomologica, alla collezione di melo e ai programmi di miglioramento genetico del kiwi, della vite e del melo presso l'azienda agraria universitaria 'A. Servadei'. A questa visita in azienda agraria seguirà, per chi vorrà, una breve visita all'Istituto di genomica applicata.
La mattina seguente, cioè venerdì 15 ottobre, sarà dedicata al convegno vero e proprio, che si svolgerà presso l'auditorium della Regione Friuli Venezia Giulia in Udine, in Via Sabbadini, 31.
http://www.plantgest.com/
raffaele.testolin@uniud.it


- SALONE INTERNAZIONALE DEL GUSTO 2010 (dal 21/10/2010 al 25/10/2010)
Il Salone del Gusto giunge alla sua ottava edizione, consacra in maniera compiuta la propria vocazione internazionale e si afferma come un momento centrale nel calendario di chiunque al mondo abbia a cuore il cibo.
Insieme a Terra Madre, con la quale costituisce ormai due parti inscindibili e interconnesse che dialogano fittamente tra di loro, il Salone del Gusto è forse l’unico luogo al mondo dove contadini e artigiani, il mondo della cultura accademica e i cuochi, grandi cultori dell’enogastronomia e “semplici” neofiti si possono incontrare, dando vita a scambi e amicizie.
Orari:
Da giovedì 21 a domenica 24: dalle 11 alle 23
lunedì 25: dalle 11 alle 20
Info: tel. 0172 419611
http://www.salonedelgusto.it/


- ITALIA da giovedì 14 ottobre 2010 a sabato 16 ottobre 2010
SUN - 28° Salone Internazionale dell'Esterno - Progettazione, Arredamento, Accessori - Rimini Fiera.
SUN è la fiera internazionale riservata ai professionisti dell’outdoor. Piattaforma di business privilegiata e osservatorio unico e autorevole per l’intero settore dell’arredo per esterni, SUN è lo snodo di un mercato mondiale in crescita che vede l’Italia sempre più protagonista in termini di produzione, export e import.
Organizzato nella prestigiosa cornice della Fiera di Rimini, con 12 padiglioni e 90.000 mq di superficie espositiva, 700 espositori e oltre 24.000 visitatori professionali da 55 Paesi nel 2009, SUN è l’unica manifestazione fieristica B2B esclusivamente dedicata alla progettazione e all’arredamento dell’outdoor a 360°.
http://www.sungiosun.it/
 
 
- ITALIA da sabato 9 ottobre 2010 a domenica 10 ottobre 2010
FlorArt: Mostra mercato del verde e dell'artigianato di qualità - Castello di S. Salvatore a Susegana - TV.
Il 9 e il 10 ottobre si terrà la prima edizione della manifestazione “FlorArt - Mostra mercato del verde e dell’artigianato di qualità” nella splendida cornice del Castello di S. Salvatore a Susegana - TV.
In un’area ricca, importante, e dal gusto e dalle esigenze sempre più raffinate, quale il Nord Est - mancava ancora una proposta con queste caratteristiche.
FlorArt, Mostra mercato del verde e dell’artigianato di qualità, coinvolge un centinaio di espositori, che rappresentano il meglio della produzione dei settori del florovivaismo e dell’artigianato di qualità. Infine FlorArt è anche un percorso di riflessione sul paesaggio affrontando di anno in anno una diversa tematica. Quest’anno il tema trattato è quello del “Paesaggio nell’arte - l’arte del paesaggio”.
http://www.flor-art.it/

martedì 28 settembre 2010

Le 10 erbe per aiutare il benessere del nostro fegato.

I distrurbi del fegato sono sempre più diffusi.
Una dieta scorretta, alcol e scarso movimento sono le principali cause.
Per fortuna vengono in aiuto le erbe, per proteggere il fegato e mantenerlo in salute.

Le malattie del fegato come la steatosi, l’epatite cronica e la cirrosi rappresentano un problema sanitario molto rilevante e diffuso.
Un minimo di prevenzione è comunque possibile, correggendo le abitudini alimentari, lo stile di vita e ricorrendo ad alcune erbe è possibile migliorare il benessere del fegato.
Curandosi con le erbe, si sfruttano le conoscenze della fitoterapia per migliorare il benessere di questo organo vitale.


Ecco la lista delle principali erbe amiche del fegato:

1) Boldo (Peumus boldus): usato da tempo in America Latina per i disturbi del fegato e della cistifellea. La maggior parte della sua attività è attribuita a un alcaloide chiamato boldina, che ha un’azione protettiva del fegato, stimolante della produzione di bile, digestiva, di aumento della secrezione dei succhi gastrici. È utilizzato per infusione. È sconsigliato in gravidanza e allattamento, a chi ha problemi della coagulazione, una malattia del fegato avanzata oppure è in cura con anticoagulanti (warfarin) o antiaggreganti piastrinici.

2) Camomilla: è utilizzata per la sua efficacia antispastica e sedativa. È la bevanda serale da consigliare. In infusione.

3) Carciofo: favorisce la digestione, stimolando anche la funzione epatica e biliare. Contiene, tra l’altro, la cinarina che, oltre ad aumentare la secrezione biliare, protegge il fegato, essendo un antiossidante. In fitoterapia si utilizzano le foglie seccate e tritate per infusi.

4) Cardo mariano: può essere utilizzato in tutte le malattie del fegato. Ha anche un effetto lassativo, tonico e stimolante. Per il contenuto di tiramina, i frutti in infusione devono essere utilizzati con cautela dagli ipertesi.

5) Curcuma: consigliata come spezia, può essere impiegata come infusione per stimolare la produzione della bile e migliorare la digestione. Le proprietà della curcuma e del curry come antiossidante sono state dimostrate anche da studi scientifici. Cautela nel caso di calcoli biliari.

6) Liquirizia (Glycyrrhiza glabra): il principio attivo più importante è la glicirrizina, che le conferisce un’azione antinfiammatoria e antivirale. In medicina è stata utilizzata per la terapia dell’ulcera e nelle malattie croniche del fegato. Poiché ha un’azione negativa sulla pressione arteriosa (la alza) e sui sali (trattiene il sodio, riducendo il potassio), il suo uso non è sempre consigliato.

 7) Menta (Mentha piperita): stimola la digestione e stimola la produzione di bile e ha un’azione antispastica. Riduce la nausea. Per infusione.

8) Rosmarino: utilizzato in fitoterapia per le sue azioni tonificanti e digestive, ha un’azione colagoga e coleretica. Può essere impiegato, in infusione, anche in caso di steatosi, epatite cronica e cirrosi. Evitare l’assunzione durante la gravidanza e l’allattamento, se si soffre di epilessia o di ipertensione arteriosa.

9) Schisandra (Schizandra chinensis): poco impiegata in Italia, agisce come antiossidante nelle malattie del fegato e ha un’azione immunostimolante, in particolare contro le infezioni virali.

10) Tarassaco (Taraxacum officinale): l’efficacia sulla stimolazione dell’apparato digerente e del fegato è nota da secoli. Addirittura, in passato, si parlava di tarassacoterapia. Essendo particolarmente ricco in vitamina A, deve essere assunto con prudenza nelle epatopatie croniche avanzate: la vitamina A in alte dosi è tossica per il fegato.

Le suddette erbe si possono assumere quotidianamente in infusione per un paio di settimane, ma è sempre bene consultarsi con il medico, il farmacista o l’erborista. Non bisogna dimenticare, infatti, che le erbe possono provocare disturbi gastrici, diarrea, allergie e mal di testa.

Fonte: http://www.sanihelp.it/

sabato 18 settembre 2010

Ricetta per dolci: millefoglie alla frutta

La millefoglie alla frutta è un tipico dolce delle feste con gli amici, da servire per occasioni in cui festeggiate con tanti ospiti. Un dolce molto delicato e dalla prepararazione non proprio semplice. Il consiglio è di usare della pasta sfoglia fresca o magari preparata in casa e vedrete che il risultato sarà un dolce che sembra preparato da mani esperte.
Una torta per stupire gli ospiti insomma, da farcire con frutta fresca.

Ingredienti:


Pasta sfoglia: 200 gr

Zucchero: 100 gr

Pesche: 2

Kiwi: 2

Lamponi: 100 gr

Tuorli d'uovo: 3

Latte: 300 gr

Farina: 30 gr

Limone: 1

Zucchero a velo: 20 gr

Ricetta e preparazione

- Su un piano infarinato tirate la sfoglia a forma di rettangolo. Appoggiatela sulla teglia da forno, imburrata, bucherellata con la forchetta spennelatela con dell’acqua e spolveratela con lo zucchero. Fatela cuocere in forno per 200 gr per 20 minuti e poi fatelo intiepidire. Scaldate il latte aromatizzato con un pezzettino di scorza di limone.

- In un pentolino lavorate i tuorli con 80 gr di zucchero e la farina. Versate poco alla volta il latte, mettetelo sul fuoco e fate cuocere 10 minuti dall’ebollizione mescolando sempre. Sbucciate i kiwi e tagliateli a rondelle, pelate le pesche e affettatele a spicchi. Lavate e asciugate anche i lamponi.
Dividete la sfoglia in tre rettangoli uguali tra loro.

- Spalmate un rettangolo con 1/3 della crema e sistematevi sopra le fettine di kiwi e 1/3 di lamponi. Coprite con un altro rettangolo, stendete la crema, sistemate gli spicchi di pesca e un altro terzo di lamponi. Chiudete con l’ultimo rettangolo di sfoglia e cospargetelo di zucchero a velo.

- E per finire, decorate con la crema avanzata e i lamponi.

Fonte: ricette.pourfemme.it

giovedì 16 settembre 2010

Detrazioni casa, ancora tre mesi di tempo, ma cosa bisogna fare?

Il 31 dicembre scade il termine ultimo per la detrazione del 55% sulle spese di riqualificazione. Meglio affrettarsi!
Nell'attesa di capire se dal Governo l’age­volazione verrà rinnovata anche per il prossimo anno, è importante ricordare che ci sono ancora poco più di tre mesi di tempo per usufruire della detrazione fiscale del 55% sulle spese sostenute per la riqualificazione ecologica degli immobili da ristrutturare. In assenza di nuove proroghe (che potrebbero essere inserite nella Finanziaria 2011), il prov­vedimento scadrà il prossimo 31 dicembre: è dunque necessario affrettarsi per completare i lavori di ristrutturazione e di adeguamento ai nuovi standard ambientali e presentare tutta la documentazione necessaria per accedere all’agevolazione.

Una proroga necessaria
E' importante che il provvedimento venga rinnovato anche per il prossimo anno poiché, oltre ai vantaggi della detrazione fiscale per i cittadini, ristrutturare un’abitazione seguendo le indicazioni di soste­nibilità ambientale:

- comporta sensibili risparmi in bolletta per gli utenti. Oltre al beneficio diretto dello sconto fi­scale c’è anche quello indiretto dei minori costi per riscaldare (o raffreddare) la casa;

- può arrivare a dimezzare la quantità di ani­dride carbonica emessa dalle abitazioni, con­tribuendo in maniera evidente alla salvaguardia dell’ambiente (l’Italia è il Paese europeo con il maggior coefficiente di inquinamento in ter­mini di Co2 emessa in atmosfera tramite i fumi prodotti dalle abitazioni);

- riduce il ricorso al lavoro nero e al sommerso grazie all’obbligo di trasparenza nei pagamenti e nella fatturazione, contribuendo a ridurre l’evasione fiscale e a incentivare l’occupazione regolare nel settore edilizio.





Anche lo Stato ci guadagna!
Il provvedimento rappresenta un buon inve­stimento anche per le stesse casse dello Stato, il quale recupera la riduzione degli introiti fiscali della detrazione grazie all’aumento del gettito Iva delle aziende edili impegnate nelle ristrutturazioni. Infatti, il settore delle costru­zioni, nei soli primi due anni della campagna, ha beneficiato del provvedimento registrando un aumento della domanda di ristrutturazioni e riqualificazioni per un valore economico com­plessivo di circa 5 miliardi di euro.

Gli interventi detraibili
Lo Stato concede detrazioni fiscali (attraverso una riduzione dell’imponibile netto da inserire nella dichiarazione dei redditi) per una serie di interventi di ristrutturazione edilizia che aumentino il livello di efficienza energetica degli edifici esistenti e che riguardino le spese sostenute per le seguenti quattro tipologie di intervento:

- riduzione del fabbisogno energetico per il ri­scaldamento, il raffreddamento, la ventilazione e l’illuminazione;

- miglioramento termico dell’edificio (so­stituzione di finestre, comprensive di infissi,coibentazioni, posa di nuovi pavimenti);

- installazione di pannelli solari per il riscalda­mento dell’acqua;

- sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale (riscaldamento).

L’agevolazione fiscale consiste nel riconosci­mento di una detrazione d’imposta pari al 55% delle spese sostenute, da ripartire in cinque rate a scadenza annuale di pari importo, entro un limite massimo di detrazione che varia in base al tipo di interventi di ristrutturazione effettuati sull’immobile.

I requisiti indispensabili
La condizione fondamentale per usufru­ire dell’agevolazione è che gli interventi siano eseguiti su abitazioni già esistenti (la detrazione non si applica cioè a eventuali lavori sul nuovo).Inoltre, tranne nel caso della posa dei pannelli solari, l’abitazione oggetto dei lavori deve essere riscaldata. Per dimostrare l’esistenza dell’edificio, occorre l’iscrizione al Catasto o la ricevuta del pagamen­to dell’Ici. Ciò significa che non sono detraibili le spese sostenute durante la costruzione dell’im­mobile, anche se finalizzate alla realizzazione di un’abitazione a elevata efficienza energetica. Per quanto riguarda le caratteristiche che defi­niscono un “immobile riscaldato”, per l’Agenzia delle entrate questa prescrizione è soddisfatta se nell’abitazione sono presenti apparecchi fissi (come stufe e caminetti) capaci di erogare una potenza non inferiore ai 15 kW. In caso invece di lavori di riqualificazione effet­tuati su edifici demoliti, la ricostruzione dovrà essere il più possibili “fedele” all’originale, tanto che se l’immobile viene ampliato la detrazione non può essere riconosciuta.

A chi spetta la detrazione
Sebbene il limite di spesa su cui calcolare la de­trazione si riferisce alla singola unità immobi­liare, è possibile suddividere l’importo della de­trazione anche fra più soggetti, dividendola in base alle rispettive quote di sostenimento della spesa. Possono usufruire della detrazione tutti i contribuenti che possiedono, a qualsiasi titolo, l’immobile su cui si intende operare la ristrut­turazione. In particolare, possono richiedere la detrazione oltre che i proprietari e gli usufrut­tuari, anche i condomini (per gli interventi sulle parti comuni del condominio), gli inquilini e i comodatari.

Sono inoltre ammessi alla detrazione anche i familiari conviventi (il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado) che contribuiscono alle spese per la realizzazio­ne dei lavori, a condizione tuttavia che la convi­venza sia in atto dall’inizio dei lavori di riquali­ficazione. Facciamo un esempio: se la moglie è proprietaria della casa o dell’appartamento su cui vengono eseguiti i lavori e se le spese ven­gono sostenute dal coniuge perché lei non ha reddito per poter sfruttare la detrazione, sarà il marito a poter usufruire dell’agevolazione.




Gli interventi ammessi
Le spese per le quali è possibile usufruire della detrazione comprendono, oltre ai costi per i la­vori edili legati all’intervento, anche quelli per le prestazioni professionali necessarie sia per la realizzazione degli interventi agevolati sia per acquisire la certificazione energetica richiesta per accedere al beneficio. In generale, si può quindi dire che sono detraibili tutte quelle spese necessarie al lavoro di ristrut­turazione: l’importante è che sia un tecnico abilitato a individuare le spese strettamente connesse alla riqualificazione.

La riqualificazione energetica
Per interventi di riqualificazione energetica si intendono tutti quei lavori che incidono, miglio­randola, sulla prestazione energetica dell’edifi­cio. Motivo per cui la condizione imprescindibi­le per ottenere la detrazione è che gli interventi debbano interessare l’intero edificio e non solo una singola parte. Ricordate però che l’acquisto dei pannelli foto­voltaici (cioè i pannelli solari per la produzione di energia elettrica e non di acqua calda) non è soggetto alla detrazione fiscale, poiché rientra già nel programma di incentivazione del cosid­detto Conto Energia.

Il miglioramento termico
Concerne gli interventi su coperture, pavimenti, pareti e finestre (comprensive di infissi). Nel caso di sostituzione degli infissi, sono considerate detrai­bili anche le strutture accessorie che hanno effetto sulla dispersione del calore, come tapparelle, ante e persiane. A determinate condizioni, possono inoltre beneficiare del provvedimento anche le sostituzioni di porte e portoni d’ingresso. Per gli infissi, la procedura è stata semplificata: infatti basta presentare la scheda informativa degli interventi realizzati (il cosiddetto “allegato F”) compilabile e scaricabile direttamente dal sito dell’Enea (www.enea.it), l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economi­co sostenibile.

I pannelli solari
L’intervento agevolabile riguarda quello che prevede l’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda destinata all’uso do­mestico. È da ricordare che, a partire dal 2008, non è più necessario per questo tipo di lavori presentare l’attestato di certificazione ener­getica. Inoltre, nell’ipotesi di autocostruzione dei pannelli, è sufficiente l’attestato di parte­cipazione a un apposito corso di formazione in sostituzione dell’asseverazione. Sono detraibili anche le spese per la fornitura e la posa in opera delle apparecchiatu­re, nonché i lavori idraulici ed edili necessari per la realizzazione dell’impianto.

Climatizzazione invernale
Si tratta della sostituzione - integrale o parzia­le - degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti dotati di caldaie a con­densazione e della contemporanea messa a punto del sistema di distribuzione dell’acqua all’interno dell’abitazione. In questo caso, per usufruire della detrazione fiscale è necessario sostituire completamente l’impianto preesi­stente e installare la nuova caldaia: non sono quindi detraibili le spese per l’installazione di sistemi di climatizzazione invernale in edifici che ne erano sprovvisti. Dal 2008, l’agevolazione è stata ampliata anche alla sostituzione di impianti di riscaldamento con pompe di calore ad alta efficienza e impianti geotermici. Inoltre, per la sostituzione degli im­pianti di climatizzazione non è più necessario presentare il certificato di qualificazione ener­getica previsto per gli altri interventi.

Fonte: Altroconsumo.it
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